Il 23 novembre 2020 il presidente elettoJoe Biden ha annunciato la sua nomina a Direttrice dell'intelligence nazionale, prima donna a ricoprire questa posizione.
È di fede ebraica ripresa dalla madre. Dopo l'approvazione della sua nomina da parte del Senato, giura il 21 gennaio 2021, entrando in carica.
Primi anni ed istruzione
Haines è nata a Manhattan il 29 agosto 1969, da Adrian Rappin (nome alla nascita: Adrienne Rappaport) e Thomas Haines.[4][5] Sua madre era una pittrice.[6] Adrian sviluppò una broncopneumopatia cronica ostruttiva e contrasse la tubercolosi aviaria, che la condusse alla morte quando Haines aveva 15 anni.[4] Suo padre è un biochimico e professore emerito al City College, che concorse alla fondazione della CUNY School of Medicine, dove ha presieduto il dipartimento di biochimica.[7]
Nel 1992 Haines si trasferì a Baltimora (Maryland) nell'intento di conseguire un dottorato di ricerca presso la Johns Hopkins University. Però, qualche mese dopo, Haines abbandonò gli studi e con il futuro marito comprò ad un'asta un bar in Fell's Point (Baltimora) che era stato confiscato per reati di droga;[4] assieme trasformarono il locale in una libreria-caffè indipendente.[9] Chiamò il locale Adrian's Book Cafe, dal nome (inizialmente d'arte) di sua madre; i quadri realistici ad olio di Adrian arredavano il locale.[9] Nel 1997 il Baltimore City Paper nominò la libreria di Haines "Best Independent Bookstore"; il negozio era famoso per l'offerta letteraria inconsuetamente ampia, con scrittori locali, serate di lettura di arte erotica, e piccole pubblicazioni a stampa.[10]Adrian ospitò numerose letture letterarie, anche di contenuto erotico, il che attirò l'attenzione dei media quando Haines fu nominata dal presidente Obama Vice Direttore della CIA.[11][12]
Fu presidente della Fell's Point Business Association fino al 1998.[13]
Haines tornò al Dipartimento di Stato durante l'amministrazione Obama in qualità di assistente consigliere legale per questioni di trattati dal 2008 al 2010.[19]
Nel 2010 Haines ebbe l'incarico di operare nello staff della Casa Bianca come Deputy Assistant del Presidente e Deputy Counsel del Presidente per le questioni di sicurezza nazionale.[20]
Il 18 aprile 2013 Obama candidò Haines come Legal Adviser del Dipartimento di Stato, per colmare la vacanza creatasi quando Harold Hongju Koh si era dimesso per tornare ad insegnare alla Yale Law School.[21]
Vice direttore della CIA
Ma il 13 giugno 2013 Obama cambiò programma, scegliendola invece come vice direttore della CIA.[19][22], per sostituire Michael Morell, vice direttore della CIA e già direttore facente funzioni. La posizione di deputy director non è soggetta a conferma del Senato, perciò Haines entrò in carica il 9 agosto 2013, giorno finale del mandato di Morell.[23]
Peraltro Haines fu la prima donna a ricoprire l'incarico di vice direttore CIA, mentre Gina Haspel nel 2018 fu la prima donna ad essere nominata direttore.[24][25][26][27][28][29][30][31]
Rapporto sulla tortura
Nel 2015 Haines, allora vice direttore della CIA,[32] fu incaricata di determinare se personale CIA dovesse essere sanzionato disciplinarmente per aver violato i computer di collaboratori del Senato che redigevano il Senate Intelligence Committee report on CIA torture (rapporto della commissione intelligence del Senato sulla tortura praticata dalla CIA). Haines scelse di non sanzionarli, in disaccordo con il CIA Inspector General.[33]
Durante la fuga di notizie sulle e-mail del Democratic National Committee nel mezzo della campagna presidenziale del 2016, Haines in qualità di DNSA convocò una serie di incontri per discutere le modalità di reazione agli attacchi hacker e alle fughe di notizie.[34]
In seguito, fu implicata nel progetto CIA per censurare il rapporto del Senato[34] prima della pubblicazione. Alla fine, furono pubblicate solo 525 pagine delle 6 700 che costituivano il rapporto sulle torture della CIA.[35]
Nei suoi anni alla Casa Bianca, Haines lavorò a stretto contatto con John Brennan nel determinare la linea dell'amministrazione in fatto di "omicidi mirati" con i droni.[4]Newsweek riferì che Haines talora veniva chiamata nel cuore della notte per valutare se un sospetto terrorista potesse essere "incenerito legalmente" da un attacco di drone.[39]
L'ACLU criticò la politica Obama sugli omicidi mirati, in quanto non rispettosa delle norme internazionali sui diritti umani.[40] Haines fu essenziale per stabilire la cornice legale e le linee guida degli attacchi dei droni, che puntavano sospetti terroristi in Somalia, Yemen e Pakistan, ma finirono, stando a gruppi di difesa dei diritti umani, per uccidere anche civili innocenti.[41][42] Un giornalista di In These Times disse che le linee guida "facevano degli omicidi mirati in tutto il mondo una parte della politica USA".[43]
I critici delle linee guida sui droni di Haines dissero che sebbene esse stabilissero che "l'azione diretta dev'essere condotta legittimamente ed esercitata contro obiettivi legittimi", le linee stesse non facevano riferimento ad alcuna legge, internazionale o nazionale, che potesse permettere omicidi extragiudiziali al di fuori di una zona di combattimenti in corso. Gli oppositori della tattica USA coi droni hanno notato che Haines aveva censurato i criteri minimi per un soggetto che venga "proposto" per l'azione letale, e che il termine "proposto" è un ingannevole eufemismo per designare quando si prende di mira gente per assassinarla, e che le linee guida permettono l'assassinio di cittadini USA senza un giusto processo.[44]
Nel settore privato
Lasciata la Casa Bianca nel gennaio 2017, Haines ricoprì svariati incarichi alla Columbia University.
È ricercatrice senior e vice direttrice dei Columbia World Projects, un programma concepito per portare la ricerca accademica su alcune delle sfide più basilari e fondamentali che il mondo sta affrontando, e nel maggio 2020 fu scelta per succedere all'allora direttore del programma Nicholas Lemann.[45][46] Haines è membro dello Human Rights Institute e del National Security Law Program presso la Columbia Law School.[47]
Haines è stata consulente di Palantir Technologies,[50] un'impresa di data mining accusata di aiutare l'amministrazione Trump con i programmi di incarcerazione dei migranti,[51] ed è stata dipendente di WestExec Advisors,[52] un'azienda di consulenza con una lista segreta di clienti che comprende start-up di alta tecnologia a caccia di appalti del Pentagono.[53] È una ditta fondata da Antony Blinken, Segretario di Stato con il presidente Biden, e Michèle Flournoy, ex consigliera del Pentagono.[53]
A fine giugno 2020, dopo aver assunto il ruolo di coordinare le considerazioni di politica estera e di sicurezza nazionale per la squadra di transizione della campagna presidenziale di Joe Biden 2020, i riferimenti a Palantir e ad altre società per le quali aveva lavorato Haines furono improvvisamente rimossi dal suo curriculum, pubblicato sul sito della Brookings Institution.[51]
Il critico di Haines, Daniel J. Jones, che tra il 2009 e il 2012 era stato l'investigatore principale e l'autore del rapporto del Select Committee on Intelligence sulle torture della CIA, disse alla fine di novembre che il ruolo di Haines nel 2015 quando era vice direttrice CIA nel decidere, contro le conclusioni del General Inspector della CIA, di non sanzionare alcuni dipendenti CIA per aver violato i computer di collaboratori del Senato che stavano scrivendo il rapporto, andava chiarito.[56]
Wyden chiese pure se Haines concordasse con le conclusioni dell'Inspector General della CIA, per cui era sbagliato per gli agenti CIA violare i computer dei collaboratori del Senato che stavano indagando sull'uso della tortura da parte della CIA da parte dell'amministrazione Bush. Haines si dichiarò d'accordo con le scuse espresse dall'Inspector General per la violazione.[57]
I senatori Marco Rubio (R-FL) e Mark Warner (D-VA) interrogarono Haines sulle relazioni USA-Cina e, specificamente, se condividesse l'opinione bipartisan che la Cina fosse un avversario. Haines disse che "la Cina è ostile e un avversario su alcune questioni e su altre questioni, noi tentiamo di cooperare con loro". Haines promise una "reazione aggressiva" verso la Cina e di contrastare le sue "pratiche illegali e ingiuste", ma disse anche che gli USA avrebbero cercato la cooperazione della Cina per affrontare la crisi climatica.[57][58]
Il 20 gennaio 2021 Haines fu confermata dal Senato con 84 voti favorevoli e 10 contrari.[60] Fu la prima designata ad essere confermata dal Senato, e il giorno successivo prestò giuramento nelle mani della vice presidente Kamala Harris.
^abcdef Daniel Klaidman, The Least Likely Spy, in Newsweek, 26 giugno 2013. URL consultato il 29 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
«Haspel joined the Central Intelligence Agency in 1985, and spent most of her career undercover. She has been part of several controversies, including her involvement in several torture programs conducted by the U.S. She also ran waterboarding and other interrogation techniques at some of CIA's "black sites" or secret prisons.»
«A longtime CIA clandestine operations official reportedly involved in its much-criticized "black site" interrogations after the 9/11 attacks was named number two at the US spy agency Thursday.»
«Kellyanne Conway, a senior White House aide and Trump’s former campaign manager, congratulated Haspel in a tweet, saying she was the first female to be second in command at the CIA. However, Avril Haines was the first woman to hold the position, from 2013-15.»
«That CIA official’s name whose torture activities the Post described is Gina Haspel. Today, as BuzzFeed’s Jason Leopold noted, CIA Director Mike Pompeo announced that Haspel was selected by Trump to be Deputy Director of the CIA.»
«In a series of “deputies meetings” run by Avril Haines, the deputy national security adviser and a former deputy director of the C.I.A., several officials warned that an overreaction by the administration would play into Mr. Putin’s hands.»
^Distinguished Fellows, in Syracuse University Institute for Security Policy and Law. URL consultato il 23 novembre 2020 (archiviato il 24 novembre 2020).