Fu definita Miss Manhattan, Panama–Pacific Girl,[1]Exposition Girl ("Ragazza dell'esposizione") e American Venus ("Venere americana").
Biografia
Audrey Marie era la figlia di Egdar Munson e di sua moglie Katherine Mahaney, detta Kittie, che era la figlia di John e Cecilia Mahoney, una coppia di immigrati irlandesi.[2] I suoi genitori divorziarono nel 1896, quando aveva otto anni, e sua madre partì con lei alla volta di Providence, nel Rhode Island, per poi arrivare a Manhattan.[2] Nel 1906, Audrey Munson sarebbe stata notata per strada dal fotografo Ralph Draper, che a sua volta la presentò al suo amico scultore Isidore Konti. Konti convinse la giovane a fare da modella per lui.[3] Nel decennio successivo, Audrey Munson divenne la musa e la modella di molti scultori e pittori nuovaiorchesi. Nel 1915, Alexander Stirling Calder la scelse come modella della scultura dell'esposizione internazionale Panama-Pacifico che si svolse quello stesso anno.[1]Adolph Alexander Weinman diede i suoi tratti alla figura della sua statua Scende la notte, che venne esposta alla medesima esposizione.[4]
Nella sua carriera girò anche qualche film e resta famoso il suo esordio sullo schermo come protagonista di Inspiration, il primo film non pornografico girato negli Stati Uniti che presentava un nudo di donna.[5][6] Questa pellicola, oggi andata perduta, narrava la storia di uno scultore alla ricerca di una modella per realizzare il suo capolavoro.[2] I responsabili della censura erano riluttanti all'idea di vietare la pellicola, perché venne detto che, in tal caso, avrebbero dovuto censurare anche l'arte classica e quella rinascimentale.
Il suo secondo film, Purity (1916), girato a Santa Barbara, in California, è l'unico suo film rimastoci, scoperto nel 1993 in una collezione "pornografica" in Francia e acquistato dall'archivio nazionale cinematografico francese. Il suo terzo film, The Girl o' Dreams, girato anch'esso a Santa Barbara, fu terminato nel 1916 e registrato per il diritto di replica il 31 dicembre 1918, ma non vi sono tracce di una sua distribuzione nelle sale.
Nel 1919, ritornò dalla California per tornare a vivere con sua madre in una pensione novaiorchese appartenente al dottor Walter Wilkins. Wilkins si innamorò di lei e architettò il femminicidio di sua moglie, Julia, per potersi sposare con Munson.[6] Nonostante Munson e sua madre fossero partite dalla Grande Mela prima del femminicidio, la polizia volle interrogarle, perciò ci fu una vera ricerca che si concluse a Toronto, in Canada. Il contenuto delle dichiarazioni non è stato rivelato, ma Audrey Munson negò fermamente di avere mai avuto una relazione con il signor Wilkins.[2] Nonostante avesse dimostrato di essere innocente, la pubblicità negativa derivata da questo caso potrebbe aver posto fine alla carriera da modella e da attrice di Munson.[3] Wilkins venne processato, dichiarato colpevole e condannato a morte tramite la sedia elettrica, ma venne trovato impiccato nella sua cella.
Il 27 maggio del 1922, Audrey Munson provò a suicidarsi bevendo una soluzione di bicloruro di mercurio.[7] Fu l'inizio di un lungo periodo di instabilità mentale e di paranoie. Nel 1931, il giorno del suo quarantesimo compleanno,[2] Audrey fu ricoverata nell'Istituto Psichiatrico di Ogdensburg a causa della sua instabiliità mentale e visse ancora fino al 20 febbraio 1996, all'età di 104 anni.[8] La sua salma fu cremata e le sue ceneri tumulate senza una lapide nella tomba di famiglia nel cimitero di New Haven.[9] Nel 2016, 20 anni dopo la sua morte, la sua famiglia decise di aggiungere una semplice lapide in quello che sarebbe stato il suo centoventicinquesimo compleanno.[10]