^Babe Didrikson-Zaharias passò al golf, di cui divenne campionessa, e poi alla pallacanestro.
Gara
Le 17 atlete iscritte sono ammesse direttamente alla finale. Nella gara tre sono le atlete a superare l'asticella a 1,60: Dorothy Odam, Ibolya Csák ed Elfriede Kaun. Il limite viene posto a 1,62, ove tutte falliscono. In base al regolamento in vigore è necessario procedere ad un salto di spareggio per determinare l'ordine di arrivo.
Solo l'ungherese Csák valica la misura, aggiudicandosi la medaglia d'oro. Poi l'asticella viene abbassata a 1,60.
Dorothy Odam supera la misura al primo tentativo e si aggiudica l'argento; la Kaun si accontenta del bronzo.
Ibolya Csàk è la prima donna ungherese a vincere un oro olimpico in atletica.
Al sesto poso si classifica la diciottenne olandese Francina Elsje Koen con 1,55. Sarà la dominatrice dei Giochi di Londra 1948, vincendo quattro ori nelle gare di corsa.
Dopo i Giochi di Londra 1948 verrà approvato il nuovo regolamento. Nel caso in cui nessun concorrente superi la misura, non si procede più allo spareggio ma viene dichiarato vincitore chi ha valicato la misura precedente al primo salto. In caso di parità si contano gli errori; in caso di ulteriore parità si conta il numero di salti totali. Solo se la parità persiste viene dato un ex aequo. Seguendo questo regolamento l'oro sarebbe stato assegnato a Dorothy Odam, che a Berlino valicò 1,60 alla prima prova.
Alla competizione partecipò Dora Ratjen classificandosi al quarto posto. Nel 1938 fu squalificata dopo essere stata riconosciuta di sesso maschile. Il suo nome vero era Heinrich Ratjen, è stato riconosciuto come il primo caso accertato di «imbroglio sessuale olimpionico».[1]
^Dora Ratjen nel 1938 fu squalificata dopo essere stata riconosciuta di sesso maschile.
Bibliografia
(EN) Organisationskomitee für die XI. Olympiade Berlin 1936 e. V., Athletics (PDF), in The XIth Olympic Games Berlin, 1936 Official Report Volume 2, Berlino, 1937, pp. 601-704. URL consultato il 7 marzo 2014.
Collegamenti esterni
(EN) Scheda su Sports-reference.com, su sports-reference.com. URL consultato il 15 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).