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La progressione su ghiaccio, su parete ripida, prevede che lo scalatore affronti la parete "faccia a monte" e che si innalzi piantando alternativamente una delle due piccozze impugnate ed infiggendo nel ghiaccio le punte frontali dei ramponi.
Le piccozze utilizzate sono più corte di quelle classiche da escursionismo-alpinismo, spesso col manico curvato, e bilanciate in modo da poter assestare un colpo efficace con la becca. Non è quindi più necessario scavare i gradini, tecnica utilizzata un tempo, comunque non adatta a pareti a piombo o strapiombanti.
Equipaggiamento
In francese questa tecnica è nota anche come piolet-traction, letteralmente "piccozza trazione", in quanto l'arrampicatore si innalza facendo forza sulle piccozze. La progressione frontale ha permesso di tracciare nuovi itinerari in pendii verticali (non ancora affrontati dagli alpinisti) o di superare molto più agevolmente i pendii ripidi degli itinerari classici.
Prima dell'introduzione della progressione frontale l'alpinista procedeva "fianco a monte" sostenendosi al pendio con una sola piccozza e piantando i ramponi inizialmente privi delle punte frontali, e quindi attualmente definibili come grappette, di piatto e parallelamente alla linea di massima pendenza per mezzo di una flessione della caviglia. Tale tecnica, comunque, non prevedeva il superamento di pendenze estreme. L'evoluzione parallela di tecniche e materiali, come l'introduzione dei ramponi che hanno adottato le punte frontali, sono diventati rigidi ed hanno evoluto l'attacco allo scarpone, e l'accorciamento ed altro delle picche, sono state basilari nello sviluppo della disciplina.
La difficoltà di una via di arrampicata su ghiaccio viene valutata e descritta attraverso l'uso della scala canadese e di quella chiamata WI, Water Ice. Oltre a queste scale si può anche usare la scala di difficoltà alpinistica per tenere conto dei valori complessivi di lunghezza, difficoltà, esposizione della via. Quest'ultimo grado è espresso con le lettere F, PD, AD, D per le vie meno impegnative e con TD, ED, e ABO per quelle difficili ed estreme.
Un atleta impegnato in una competizione di arrampicata su ghiaccio.
Bibliografia
Collegio nazionale guide alpine italiane, Progressione su ghiaccio, Cda & Vivalda, 1998, ISBN978-88-7808-430-8.
Commissione nazionale scuole di alpinismo e scialpinismo, Alpinismo su ghiaccio e misto, Milano, Club Alpino Italiano, 2005, ISBN978-88-7982-039-4.
Commissione nazionale scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera, Arrampicata su ghiaccio verticale, Milano, Club Alpino Italiano, 2012, ISBN978-88-7982-047-9.