Il maschio di questa specie è di piccole dimensioni (la sua lunghezza corporea massima è di 6 mm) mentre la femmina è decisamente più grande, e può arrivare ad una lunghezza di 25 mm. Il prosoma è caratterizzato da una folta peluria argentea. L'addome (opistosoma) è dorsalmente di colore argenteo con macchie nere e rossastre e presenta profondi solchi e il margine inciso da caratteristici lobi smussati. La parte ventrale è più scura, con disegni prevalentemente di colore marrone-giallognolo. Le zampe sono lunghe e alternano fasce chiare e scure. La tela è di seta gialla, molto resistente, e viene sospesa tra cespugli che possono essere distanti tra loro fino a 1,50 m. La tela è spesso decorata da stabilimenta e si presenta anche molto inclinata.
Biologia
Un esemplare di A.lobata con una preda
Gli esemplari adulti sono presenti tra agosto e ottobre. Dopo l'accoppiamento il maschio spesso muore. A differenza che in altre specie di aracnidi la sua morte è spontanea e non è provocata dall'uccisione da parte della femmina. La specie si nutre in generale di insetti, ed è in grado di catturare prede di notevoli dimensioni come grossi ortotteri e lepidotteri (ad esempio Charaxes jasius, la farfalla del corbezzolo)[1]. È completamente innocua per l'uomo.[2] L'animale presidia la sua tela presentando verso l'alto la sua faccia ventrale che, essendo mimetica, lo rende poco facile da distinguere.[1]
Distribuzione e habitat
La specie ha un vasto areale che comprende l'intera Africa, l'Europa meridionale e parte dell'Asia. Frequenta di preferenza luoghi caldi e sassosi o sabbiosi[1].
Note
^abc Heiko Bellmann, Ragni d'Europa, collana Scienze Naturali / Manuali, Franco Muzzio, 2011, p. 182, ISBN9788874132393.
^Argiope lobata, su sapere.it. URL consultato il 9 settembre 2019.
Bibliografia
(EN) Ken Preston-Mafham, Spiders: Compact Study Guide and Identifier, Angus Books, 1998, ISBN978-1-904594-93-2.
(LA) Peter Simon Pallas, Spicilegia zoologica. Tomus 1. Continens quadrupedium, avium, amphibiorum, piscium, insectorum, molluscorum aliorumque marinorum fasciculos decem., I, Berolini, 1772, pp. 44-50.