L'apertura indica nel gioco degli scacchi la prima fase della partita. Si tratta di una fase molto importante in quanto tutti i pezzi sono presenti sulla scacchiera e i guadagni di spazio, posizione e pezzi determineranno in maniera significativa lo sviluppo del mediogioco e lo svolgimento della partita nel suo complesso. Come regola, il giocatore che muove i pezzi bianchi dà inizio alla partita muovendo per primo.
Obiettivi dell'apertura
Posizione iniziale
a
b
c
d
e
f
g
h
8
8
7
7
6
6
5
5
4
4
3
3
2
2
1
1
a
b
c
d
e
f
g
h
L'obiettivo dell'apertura è disporre i propri pezzi in modo che questi possano controllare il maggior numero di case possibili e nello stesso tempo contrastare la disposizione dei pezzi avversari che cercheranno di fare altrettanto. Nonostante la vasta gamma di aperture possibili, l'apertura viene effettuata cercando di perseguire i seguenti obiettivi:
Controllo e occupazione del centro
Fondamentale è il settore centrale della scacchiera, individuato dalle case d4, e4, d5, e5. Per il bianco occupare con i pedoni le case d4 ed e4 fa sì che questi possano controllare le case c5-d5-e5-f5 impedendo che queste case possano essere occupate da pezzi avversari. Analogamente per il nero l'occupazione delle case d5 ed e5. Ad esempio un cavallo bianco posto nella casa d5 sostenuto da un pedone in e4, controlla quasi tutta la scacchiera, controllando le case b4, c3, e3, f4, f6, e7, c7 e b6. Da una posizione così centrale può in poco tempo essere trasferito in qualsiasi zona della scacchiera.
È buona norma, in apertura, procedere all'occupazione delle case centrali e/o al loro controllo (ovvero a muovere un pezzo o un pedone in modo tale che minacci una casa centrale). L'occupazione delle case centrali, infatti, permette anche di costruire una "barriera" dietro la quale sviluppare i propri pezzi o anche di creare un "avamposto" per le successive fasi della partita (ad esempio il sopra citato cavallo in d5).
Negli scacchi moderni oltre all'occupazione delle case centrali ha assunto molta importanza anche il puro controllo delle stesse, lasciando all'avversario la possibilità di occupare le case centrali per primo ponendo nel contempo sotto pressione lo schieramento nemico con i pezzi e riservandosi di attaccare il centro nemico in un secondo tempo.
Sviluppo dei pezzi
Nelle fasi iniziali della gara è meglio sviluppare i propri pezzi in modo tale che attacchino i pezzi avversari e/o le case centrali e contemporaneamente difendano i propri. Il bianco tenderà a posizionare i pedoni in d4 e in e4, il nero, che muove per secondo e in qualche modo deve "rispondere" all'apertura avversaria, tenterà di contrastare questo sviluppo e di perseguire il proprio obiettivo di posizionare egli stesso i propri pedoni nelle case d5-e5. Il bianco cercherà di sviluppare i cavalli in c3 ed f3 dove controllano rispettivamente le case centrali d5-e4 e d4-e5 e il nero cercherà di fare altrettanto con i suoi cavalli in c6 e f6 dove potranno controllare le case centrali d4-e5 e d5-e4.
Analogamente gli alfieri verranno sviluppati in modo da avere una influenza sul settore centrale. Gli ultimi pezzi a essere sviluppati saranno solitamente le torri e la donna, pezzi a lungo raggio che hanno bisogno di spazio per muoversi e che solitamente entrano in gioco quando sono stati cambiati gli altri pezzi e pedoni e sono state aperte colonne e traverse in modo che possano sviluppare la massima mobilità possibile.
Catalogo delle aperture
Le possibilità di apertura di partita, più le varianti che possono verificarsi, sono state studiate a fondo per decenni, e in alcuni casi per secoli.
Le aperture sono state catalogate assegnando a esse un nome, solitamente il nome del primo giocatore che ha giocato tale apertura in torneo (difesa Alekhine, difesa Nimzo-indiana, difesa Grünfeld, sistema Colle, difesa Pillsbury, ecc.), oppure il luogo dove tale apertura è stata studiata a fondo per la prima volta (gambetto lettone, partita italiana, partita spagnola) o ancora il luogo dove è stata giocata per la prima volta (difesa Cambridge Springs).
Solitamente la nomenclatura delle aperture segue questo schema:
Partita: quando il sistema di gioco viene impostato dal bianco (es: partita spagnola)
Difesa: quando il sistema di gioco viene impostato dal nero (es: difesa siciliana, difesa francese)
Gambetto: quando uno dei giocatori permette la cattura di un proprio pedone senza che questo possa essere ripreso immediatamente (es: gambetto di donna, gambetto di re, gambetto di Budapest)
Controgambetto: quando uno dei giocatori gioca un gambetto in risposta a un gambetto dell'avversario (es: controgambetto Falkbeer, controgambetto Albin).
I diversi tipi di apertura sono stati negli anni catalogati in maniera capillare e hanno dato origine a una nomenclatura caratteristica con cui vengono identificate.
Una prima storica classificazione deriva dalle due più comuni mosse utilizzate come prima mossa del bianco:
Oggi il punto di riferimento per lo studio delle aperture è l'Enciclopedia delle aperture scacchistiche, il cui sistema di classificazione è entrato universalmente in uso. Ogni apertura quindi è contraddistinta da un codice ECO formato da una lettera maiuscola (da A ad E) che indica il gruppo, un numero a due cifre che indica il sottogruppo e un eventuale numero aggiuntivo a due cifre che indica la variante specifica. Per esempio l'apertura detta Partita Spagnola nella sua variante Difesa Steinitz (1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 d6) ha codice ECO C62.
Le singole mosse, invece, sono trascritte secondo la consueta notazione algebrica.
Alcune aperture importanti e molto giocate nei tornei: