Discendente diretta del rivoluzionario americanoPaul Revere, il padre Clinton era un agente di cambio e la condizione agiata le permise di vivere nell'Upper West Side. Visse anche a Westfield nel New Jersey. Si laureò al Wellesley College nel 1926 e in seguito studiò recitazione con Marija Uspenskaja e Richard Boleslawski. Nel 1931 Anne Revere fece il suo esordio come attrice teatrale a Broadway con la compagnia diretta da Stuart Walzer[1] in The Great Barrington, ottenendo ulteriori consensi con la successiva apparizione in Double Door di Elizabeth McFadden, trasposta nel 1934 sullo schermo dal regista Charles Vidor con il titolo La porta segreta (1934). Il film segnò l'esordio nel cinema della Revere, che riprese il ruolo di Caroline Van Brett precedentemente interpretato sul palcoscenico, ma non apparve più sullo schermo per tutti gli anni trenta[1]. Sempre nel 1934 apparve nella pièce The Children's Hour, a fianco di Robert Keith, opera che il regista William Wyler portò sullo schermo due anni più tardi con il titolo La calunnia (1936)[1].
Per il resto della sua vita la Revere continuò a sostenere che la copia non firmata della carta di registrazione al Partito Comunista fosse un falso. La sua interpretazione in Un posto al sole fu tagliata nella stampa (o copia) finale del film e l'attrice non comparve sul grande schermo per i successivi venti anni. Dopo essersi trasferita a New York per aprire una scuola di recitazione, fece ritorno al teatro e nel 1960 interpretò una sorella zitella e possessiva nel dramma Toys in the Attic di Lillian Hellman, al fianco di Jason Robards e Maureen Stapleton, ruolo che le fece ottenere un Tony Award come migliore attrice non protagonista in un'opera drammatica[1]. Tornò al cinema nel 1970 con il western Macho Callagan (1970) e la commedia romantica Dimmi che mi ami, Junie Moon (1970) di Otto Preminger. Durante il decennio apparve inoltre sul piccolo schermo nelle serie televisive L'uomo da sei milioni di dollari (1974) e Baretta (1975-1976).