America's Cup 2017

35ª America's Cup
Competizione America's Cup
Sport Vela
Edizione XXXV
Date 17 giugno - 26 giugno 2017
Luogo Great Sound, Bermuda
Partecipanti
Risultati
Vincitore Emirates Team New Zealand
Statistiche
Gare 8
Cronologia della competizione

La 35ª America's Cup si è svolta alle Bermuda dal 17 al 26 giugno 2017 con una serie al meglio delle tredici regate (nuovo format introdotto in questa edizione), tra i catamarani 17 del Defender BMW Oracle[1] e Aotearoa di Emirates Team New Zealand[2], vinta da quest'ultimo col punteggio di 7-1.[3]

Le regate sono state corse utilizzando yacht di classe AC50, leggermente più grandi degli AC45F utilizzati nelle World Series.[4]

L'AC50 del challenger BMW Oracle Racing.

Località

L'America's Cup 2017 si è svolta nel Great Sound delle Bermuda, presso il Royal Naval Dockyard.

Nel giugno 2014, i media riportarono la notizia che la sede della 34ª edizione, San Francisco, non era più in considerazione per la successiva. San Diego, Chicago e Bermuda erano ancora in corsa. Nel luglio 2014 anche Chicago fu esclusa dalla disputa, infine il 2 dicembre 2014 è stato annunciato che le Bermuda avrebbero ospitato l'America's Cup 2017. Il primo ministro delle Bermuda, Michael Dunkley, ha accolto le squadre, gli sponsor e gli spettatori in una conferenza stampa a New York.

L'offerta da parte delle Bermuda per ospitare la Coppa America fu di ben 77 milioni di dollari, suddivisi in una tassa di sponsorizzazione di 15 milioni di dollari, 25 milioni di dollari per miglioramenti infrastrutturali, 12 milioni di dollari di costi operativi e una garanzia di 25 milioni di dollari contro le sponsorizzazioni. Grant Gibbons, Ministro per lo Sviluppo Economico delle Bermuda, ha dichiarato che l'America’s Cup avrebbe avuto la possibilità di generare entrate fino a 250 milioni di dollari nelle Bermuda.

Gli accordi di sicurezza con il Dockyard furono presi dal Royal Bermuda Regiment dopo la risoluzione del contratto tra il fornitore di sicurezza locale e l'AC35.

Challenger of Record

Il 1º ottobre 2013, l'Hamilton Island Yacht Club australiano è stato confermato come "Challenger of Record" per la 35ª Coppa America dopo aver inviato i documenti solamente pochi istanti dopo la vittoria di Oracle Team USA. La sfida è stata accettata dal Golden Gate Yacht Club, il detentore dell'America's Cup. L'uomo d'affari australiano Bob Oatley, fondatore di Rosemount e proprietario del famoso super maxi yacht Wild Oats XI, fu confermato come il principale finanziatore della sfida dell'Hamilton Island Yacht Club.

Il 19 luglio 2014 Russell Coutts, direttore dell'America’s Cup Event Authority (ACEA), ha annunciato che l'Hamilton Island Yacht club aveva ritirato il Team Australia dalla 35ª America’s Cup. Il Team Australia ha affermato che le regole di iscrizione concordate nel protocollo ufficiale hanno creato troppi rischi a causa dell'incertezza della sede e del calendario dell'evento allora sconosciuti.

Il Challenger of Record Committee (CORC), che rappresenta tutti gli interessi degli sfidanti, fu quindi guidato da Luna Rossa. Nel mese di aprile 2015 anche Luna Rossa si è ritirata dalla sfida in segno di protesta contro le modifiche del regolamento sulle dimensioni delle imbarcazioni.

Cambiamenti nel regolamento

Infatti, il 5 giugno 2014 è stato annunciato che la regata sarebbe stata disputata su catamarani da 62 piedi (18,9 metri), appunto gli AC62. La tassa di iscrizione concordata era di 3 milioni di dollari. Ogni team avrebbe potuto costruire una sola barca mentre Oracle Team USA due. Fu concordata, inoltre, una regola di nazionalità che prevedeva che il 25% dell'equipaggio provenisse dallo stesso Paese del sindacato. Questa regola era stata revocata prima della Coppa America del 2003. Il regolamento specificava che il peso complessivo dell'equipaggio non dovesse superare i 525 kg. Al posto di una giuria neutrale internazionale ne fu invece scelta una di tre uomini nominata dal defender.

Nel marzo 2015, le squadre votarono a favore della riduzione delle dimensioni delle imbarcazioni al raggio di 45-50 piedi, che portò al ritiro in protesta di Luna Rossa. Questo a sua volta portò a una dichiarazione congiunta da parte di quattro squadre che attaccarono il Team New Zealand in quanto aveva sostenuto le motivazioni di Luna Rossa.

Squadre

Club Team Helmsman
Stati Uniti (bandiera) Golden Gate Yacht Club Oracle Team USA Australia (bandiera) James Spithill
Regno Unito (bandiera) Royal Yacht Squadron Land Rover BAR Regno Unito (bandiera) Ben Ainslie
Nuova Zelanda (bandiera) Royal New Zealand Yacht Squadron Emirates Team New Zealand Nuova Zelanda (bandiera) Peter Burling
Giappone (bandiera) Kansai Yacht Club Softbank Team Japan Nuova Zelanda (bandiera) Dean Barker
Francia (bandiera) Yacht Club de France Groupama Team France Francia (bandiera) Franck Cammas
Svezia (bandiera) Kungliga Svenska Segelsällskapet Artemis Racing Australia (bandiera) Nathan Outteridge

Imbarcazioni

AC50
Tipocatamarano ad ala rigida
Caratteristiche tecniche
Lunghezza fuori tutto15 m
Larghezza8.47 m
Peso2380 kg
Superficie randa100 m²
Equipaggio6

Le imbarcazioni adoperate furono molto simili, sia per dimensioni sia per performance, agli AC45F[5] adottati nelle America's Cup World Series del 2015-2016. Come gli AC72, impiegati nell'America's Cup 2013, gli AC50 erano inoltre in grado, grazie al sistema dei foil, di sollevarsi dall'acqua per diversi metri e raggiungere velocità maggiori di quella del vento reale. La velocità massima raggiunta da questi catamarani fu di 47.2 nodi (87.4 km/h) da parte degli svedesi di Artemis Racing.

Qualificazione

America's Cup World Series

L'America’s Cup World Series fu vinta da Land Rover BAR, che conquistò quindi due punti per il round robin del Louis Vuitton Challenger's Trophy. Il secondo posto fu invece appannaggio dell'Oracle Team USA, guadagnando un punto per prendere nel turno di qualificazione.

Team Portsmouth
25–26 luglio 2015
Göteborg
29–30 agosto 2015
Bermuda
17–18 ottobre 2015
Muscat
27–28 febbraio 2016
New York
7–8 maggio 2016
Chicago
11–12 giugno 2016
Portsmouth
23–24 luglio 2016
Tolone
10–11 settembre 2016
Fukuoka
19–20 novembre 2016
Punteggio
1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 S 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6
Regno Unito (bandiera) Land Rover BAR 10 9 CAN 9 9 16 12 CAN 16 10 18 8 10 10 18 14 16 CAN 18 12 12 6 CAN 20 14 18 6 10 10 20 18 18 5 5 10 16 20 14 10 8 9 14 18 16 512
Stati Uniti (bandiera) BMW Oracle Racing 9 7 10 10 14 14 20 16 12 9 6 9 12 20 18 14 18 18 5 14 18 12 9 9 5 18 20 20 8 6 7 14 12 10 7 9 10 16 16 12 493
Nuova Zelanda (bandiera) Emirates Team New Zealand 8 10 8 8 18 20 12 18 20 10 7 5 20 16 12 16 16 20 7 12 16 16 8 5 7 16 12 14 9 9 5 12 10 18 9 6 8 18 14 10 485
Svezia (bandiera) Artemis Racing 6 5 7 5 20 10 18 20 14 7 5 8 14 12 10 20 10 10 9 18 20 14 5 6 6 12 14 10 10 10 8 20 16 12 8 7 6 20 20 14 466
Giappone (bandiera) Softbank Team Japan 7 6 6 7 12 18 14 14 16 6 9 6 16 10 14 12 14 16 10 16 10 20 7 8 8 14 16 16 6 7 6 18 14 20 6 10 5 12 10 18 460
Francia (bandiera) Groupama Team France 5 8 5 6 10 16 10 12 10 5 8 7 10 18 20 10 20 14 8 10 12 10 10 7 9 10 10 12 7 8 9 10 18 16 5 5 7 10 12 20 419
  • gare cancellate per venti superiori ai 25 nodi: 26 luglio 2015
  • gare cancellate per venti inferiori ai 6 nodi: 17 ottobre 2015, 7 maggio 2016, 11 giugno 2016 (il 10 giugno è stata considerata la practice race come riserva)

Louis Vuitton Challenger Trophy

Round Robin di qualificazione

Il round robin del Challenger Trophy fu conquistato da Oracle Team USA (comunque qualificato alla Coppa America in quanto detentore), che arrivò così all'America's Cup già in vantaggio di una vittoria. Emirates Team New Zealand, Land Rover BAR, Artemis Racing e Softbank Team Japan avanzarono alle semifinali dei Challenger Playoff, mentre Groupama Team France uscì già nella prima fase.

Defender, avanza direttamente all'America's Cup
Avanza ai Challenger Playoff
Eliminato
Gare vinte ACWS[6] RR1 RR2 Punti totali
Oracle Team USA 8/10 1 4 4 9
Emirates Team New Zealand 8/10 0 4 4 8
Land Rover BAR 4/10 2 1 3 6
Artemis Racing 5/10 0 2 3 5
SoftBank Team Japan 3/10 0 2 1 3
Groupama Team France 2/10 0 2 0 2

Semifinali

Emirates Team New Zealand vinse la prima semifinale contro Land Rover BAR e avanzò alla finale dove incontrò Artemis Racing, che a sua volta batté Softbank Team Japan nell'altra sfida.

SEMIFINALE 1 data SEMIFINALE 2
Regno Unito (bandiera) Land Rover BAR Nuova Zelanda (bandiera) Emirates Team New Zealand delta Giappone (bandiera) SoftBank Team Japan Svezia (bandiera) Artemis Racing delta
CANCELLATA - venti inferiori ai 6 nodi 4 giugno CANCELLATA - venti inferiori ai 6 nodi
RITIRATA (3/7) 0 BANDIERA NERA (4/7) 1 5 giugno 17'49.642" 1 18'12.239" 0 00'22.597"
NON PARTITA 0 BANDIERA NERA (1/7) 2 19'23.219" 1 18'54.639" 1 00'28.580"
21'49.175" 0 19'39.256" 3 02'09.919" 6 giugno 19'32.839" 2 RITIRATA (7/9) 1
BANDIERA NERA (2/9) 1 NON TERMINATA (0/9) 3 21'13.713" 3 21'40.408" 1 00'26.695"
CANCELLATA - venti superiori ai 24 nodi 7 giugno CANCELLATA - venti superiori ai 24 nodi
19'09.650" 1 18'38.166" 4 00'31.484" 8 giugno 20'28.641" 3 19'49.712" 2 00'38.929"
17'27.332" 2 17'46.921" 4 00'19.589" 18'05.841" 3 17'37.915" 3 00'27.926"
18'17.643" 2 17'37.915" 5 00'39.728" 21'16.370" 3 19'30.812" 4 01'45.558"
9 giugno 19'09.101" 3 18'56.701" 5 00'12.400"

Finale

La finale, al meglio delle nove regate, si è tenuta tra il 10 e il 12 giugno. Emirates Team New Zealand ha registrato cinque vittorie nelle prime sette gare, e si è dunque qualificata per l'America’s Cup 2017.[7]

final Nuova Zelanda (bandiera) Emirates Team New Zealand Svezia (bandiera) Artemis Racing distacco
10 giugno 19'16.755" 1 20'04.143" 0 00'47.388"
18'36.051" 1 18'21.361" 1 00'14.690"
16'04.024" 2 RITIRO (6/7) 1
11 giugno 18'19.300" 2 18'34.341" 2 00'15.041"
17'49.080" 3 RITIRO (6/7) 2
17'37.631" 4 17'39.018" 2 00'01.387"
12 giugno ABBANDONATA - superato il tempo limite di 25'
17'16.515" 5 18'12.691" 2 00'56.176"

35th America's Cup Match

Il trofeo fu conteso tra il defender BMW Oracle, che rappresentava il Golden Gate Yacht Club e il challenger Emirates Team New Zealand, rappresentante del Royal New Zealand Yacht Squadron, che batté gli altri sfidanti nel Louis Vuitton Challenger's Trophy. Le gare si svolsero dal 17 giugno. Il format era a meglio delle tredici sfide, quindi la prima squadra a sette vittorie si sarebbe portata a casa la coppa. Emirates Team New Zealand partì con un punteggio di -1 a causa della vittoria nel round robin del Challenger Trophy di Oracle Team USA.

Le prime regate di ogni giorno si svolgono alle 14:00 ADT, le 19:00 ora italiana.[8]

Data BMW Oracle Emirates Team New Zealand Differenza Punteggio
Stati Uniti (bandiera) Nuova Zelanda (bandiera)
pre-match vittoria 0 −1
17 giugno 21'37.697" 21'07.495" 00'30.202" 0 0
23'08.208" 21'40.662" 01'27.546" 0 1
18 giugno 20'02.219" 19'13.434" 00'48.785" 0 2
22'26.887" 21'15.216" 01'11.671" 0 3
24 giugno 22'38.055" 20'33.942" 02'04.113" 0 4
20'47.878" 20'59.180" 00'11.302" 1 4
25 giugno 20'35.000" 20'23.324" 00'11.676" 1 5
19'43.585" 19'13.593" 00'29.992" 1 6
26 giugno 22'18.190" 21'23.776" 00'54.414" 1 7

Note

  1. ^ (EN) Spithill: “This is the boat we’re going to use to win the America’s Cup” - ORACLE TEAM USA, su web.archive.org, 1º marzo 2017. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2017).
  2. ^ (EN) EMIRATES TEAM NEW ZEALAND WILL CHALLENGE FOR THE AMERICA’S CUP - Emirates Team New Zealand, su web.archive.org, 28 giugno 2017. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2017).
  3. ^ America's Cup, New Zealand vince la 36ª edizione, su Adnkronos. URL consultato il 22 dicembre 2020.
  4. ^ AC 50, le barche volanti: la 35esima Coppa America si disputerà in volo..., su Magpedia, 3 maggio 2018. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).
  5. ^ La "F" sta per foiling
  6. ^ America's Cup World Series
  7. ^ Emirates Team New Zealand vince la Louis Vuitton Cup, su girodiboa.corriere.it. URL consultato il 21 febbraio 2021.
  8. ^ AC35 Race Schedule - 35th America's Cup, su web.archive.org, 20 febbraio 2017. URL consultato il 21 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).

Voci correlate

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