Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
(EN) Progressive Alliance of Socialists and Democrats (DE) Progressive Allianz der Sozialisten und Demokraten (FR) Alliance Progressiste des Socialistes et Démocrates (ES) Alianza Progresista de Socialistas y Demócratas
Il nome del gruppo inizialmente avrebbe dovuto essere Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE - Alliance of Socialists and Democrats for Europe), ipotesi poi abbandonata in quanto ritenuto troppo simile a quello dell'ALDE (Alliance of Liberals and Democrats for Europe).[10][11]
Già prima delle elezioni europee del 2009 si era parlato della possibile nascita di questo gruppo, che vedeva, però, l'opposizione dei membri del Partito Democratico vicini a Francesco Rutelli e di alcuni socialisti europei.[12] Il calo subito da molti partiti socialisti europei alle elezioni del 2009 (come il PS francese, sceso al 16%) e la necessità di contenere il peso del PPE (rafforzato nonostante la defezione dei Conservatori britannici e dell'ODS ceco nel nuovo Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei), hanno spinto il capogruppo del PSE, il tedesco Martin Schulz, ad aprire alla proposta del segretario del PDDario Franceschini[13] della nascita dell'Alleanza Progressista, nella quale i deputati del PD avrebbero mantenuto una propria autonomia politico-finanziaria. Dal momento che alcuni esponenti del PD rifiutavano l'etichetta di "socialisti" si preferì la menzione esplicita di "Socialisti e Democratici".[14] La nascita dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo come nuovo gruppo, annunciata ufficialmente il 12 giugno,[15] è stata quindi approvata all'unanimità dai socialisti europei il 18 giugno 2009.[16]
Il 17 giugno 2014 Martin Schulz si è autosospeso dalla Presidenza del Parlamento Europeo tornando a guidare momentaneamente il gruppo S&D per condurre le trattative a nome dello stesso gruppo nell'accordo per la formazione della nuova Commissione Europea. Grazie all'accordo tra PPE, PSE e ALDE, Schulz venne rieletto Presidente dell'Europarlamento mentre il PD, in forza dei suoi 31 eurodeputati che ne facevano la prima forza del gruppo S&D, espresse con Gianni Pittella il nuovo capogruppo. Il 4 marzo 2018 il gruppo elesse il tedesco Udo Bullmann come nuovo presidente.[17]
Ideologia e posizioni
Diritti sociali e civili
Sostiene fortemente il “diritto alla disconnessione” per legge, in modo che una persona «debba lavorare solo durante le ore del suo contratto e quando è pagato», affinché non ci sia più pressione sui dipendenti per essere sempre disponibili, lavoro non retribuito, stress e burnout.[18]
Si batte per una strategia per raggiungere l’uguaglianza di genere, propone infatti il superamento del divario di genere in termini retributivi e pensionistici, la difesa della salute sessuale e riproduttiva della donna e dei suoi diritti, l’equilibrio di genere nelle posizioni apicali e nei processi decisionali, l’entrata in vigore della direttiva sull’equilibrio tra vita privata e professionale, la lotta alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento sessuale/lavorativo, e l’eradicazione della violenza contro la donna e la violenza di genere.[19]
Dopo le elezioni europee del 2019, i membri S&D hanno eletto il loro nuovo ufficio politico composto dal presidente Iratxe García Pérez, nove vicepresidenti e il tesoriere. Come conseguenza della Brexit, il membro S&D britannico Claude Moraes ha dovuto dimettersi dalla carica di vicepresidente. Marek Belka è stato nominato nuovo vicepresidente.