Famosa ritrattista di New York all'inizio del XX secolo, di convinzione femminista e socialista, fu membro della Photo-Secession di Alfred Stieglitz, un gruppo fondato nel 1902 con l'intento di promuovere la fotografia come forma d'arte.[1][2]
Biografia
Alice Boughton nacque a Brooklyn, New York, il 14 maggio 1866; i suoi genitori erano Frances Ayres e William H. Boughton, un ricco avvocato di New York.[3]
Negli anni ottanta dell'Ottocento Boughton iniziò a studiare arte e fotografia alla Pratt School of Art and Design, dove ebbe come compagna di studi Gertrude Käsebier che la assunse come assistente nel suo atelier, molto probabilmente nello stesso periodo in cui le due studiavano insieme.[4]
Nel 1890 aprì il suo studio di ritratti in Madison Avenue, che mantenne per circa quarant'anni.[2]
Oltre a questi ritratti, Boughton si dedicò alla fotografia di bambini e di nudi femminili, ripresi in ambienti allegorici o naturali; per realizzare queste immagini spesso allestì tableaux vivants con l'uso di costumi d'epoca - come nelle quattro donne rappresentate in The Seasons (1909) - imitando la composizione e le atmosfere dei grandi maestri.[7][8][9] Nei due nudi pubblicati in un numero di Camera Work del 1909 - Dawn,Sand and Wild Roses - il paesaggio naturale e semiastratto, privo di dimensioni temporali, nel quale sono immerse le evanescenti figure femminili di cui non si scorge il viso, è amplificato dall'uso dalla tecnica della fotoincisione.[10]
Durante i suoi viaggi fotografò anche diversi paesaggi negli Stati Uniti - inclusa la famosa tenuta dei Rockefeller Kykuit a Pocantico Hills, New York - e in Europa. Nel 1917 assunse come sua assistente la canadese Margaret Watkins, che iniziò con lei il suo apprendistato fotografico, diventando in seguito una rinomata fotografa.[8]
Boughton, per il suo successo in campo fotografico e per il suo stile di vita, divenne parte dell'immagine emergente della "donna nuova" istruita, moderna e libera.[11] Non risulta che si sia sposata o che abbia avuto figli.[2] Almeno dal 1920 e fino alla sua morte, condivise le sue residenze e i suoi viaggi all'estero con l'artista e insegnante d'arte Ida C. Haskell (1861–1932), di cui era stata allieva con Käsebier al Pratt Institute.[2][12]
Relazione con Stieglitz
Con l'affermarsi della sua carriera fotografica, Boughton venne notata da famosi fotografi, come Alfred Stieglitz. Non si sa quando lo avrebbe incontrato, ma sicuramente il fotografo e gallerista statunitense conosceva già i suoi lavori nel 1902, quando incluse due delle sue opere nella mostra inaugurale del collettivo Photo-Secession alle Little Galleries di New York.[13]
Nel 1904 sette sue foto furono pubblicate in The Lamp[14], e successivamente, con una certa regolarità, anche in American Illustrated Magazine e Good Housekeeping.[3][15]
Nel 1906 Boughton venne nominata da Stieglitz membro della Photo-Secession, un gruppo di artisti impegnati nel riconoscimento della fotografia come arte.[16] L'anno successivo espose i suoi lavori in una mostra alle Little Galleries con i colleghi fotografi C. Yarnall Abbot e William B. Dyer.[3] Nel 1909 furono pubblicate sei delle sue fotografie e un suo saggio intitolato Photography. A medium of expression (trad.: La fotografia, un mezzo di espressione) nella rivista del movimento Camera Work.[17]
Tra il 1903 e il 1907, mentre Stieglitz promuoveva e includeva il suo lavoro nelle sue mostre, Boughton ricevette riconoscimenti per le sue fotografie anche da altre importanti istituzioni indipendenti in tutto il mondo; sue mostre vennero organizzate a Londra, Parigi, Vienna, L'Aia e Toronto.[18]
Carriera successiva
Nel 1931 Boughton chiuse il suo studio, gettò via migliaia di stampe fotografiche e si trasferì definitivamente nella casa di Brookhaven, Long Island, che condivideva con Haskell.[3]
Morì di polmonite il 21 giugno 1943 all'Ospedale Bay Shore di New York.
^(EN) Alexis Hagestad, Alice Boughton, su oursphotomag.com, 17 maggio 2017. URL consultato il 17 ottobre 2022.
^(EN) Leslie Furth, John Singer Sargent and Robert Louis Stevenson, su findarticles.com, novembre 2004. URL consultato il 17 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2006).