Ahura Mazdā (avestico) è il nome dato all'unico dio, creatore del mondo sensibile e di quello sovrasensibile, della religione zoroastriana (più correttamente mazdeismo o anche mazdaismo).
Il nome significa "spirito che crea con il pensiero" da:
Ahura: derivato dall'antico avestico anshu nel significato di "respiro vitale" quindi collegato ad ansu (spirito) e da qui corrispondente al sanscritoasura, e all'antico germanicoansuz nonché al goticoase, Æsir. Quindi come "spirito che crea la vita"
Mazdā: derivato dalla radice indoeuropea*mendh che indica l'apprendere. Quindi nel significato di "memoria" e "pensiero".
Hourmazd, Hormizd, Hormuzd, Ohrmazd e Ormazd/Ōrmazd in persianoاورمزد/ ارمزد) sono traslitterazioni che si trovano in persiano medio e moderno.
Ahura Mazdā e gli insegnamenti di Zarathuštra
Zarathuštra, il profeta fondatore dello zoroastrismo, predicò che tutto ciò che di benefico esiste per il genere umano è stato creato da Ahura Mazdā, mentre tutto ciò che è malefico è opera di Angra Mainyu (spirito del male).
Secondo lo zoroastrismo, Ahura Mazdā creò il mondo in sei "periodi". Maŝya e Maŝyana furono la prima coppia di esseri umani creati da dio. Ahura Mazdā è inoltre considerato il protettore di tutte le creature: ad esempio, secondo la tradizione mazdeista, durante il diluvio universale egli costruì il palazzo Vara di Yima al fine di proteggere tutte le creature.
I nomi di Dio
Nei versi 7 e 8 dello "Yašt ad Ahura Mazdā", contenuto nella Khordah Avestā, dio elenca i nomi con cui egli può essere indicato:
«Così rispose Ahura Mazdā: "Il mio nome è Ahmi (Io sono). Io sono l'Interrogabile, colui che può essere interrogato, o santo Zarathuštra. Il mio secondo nome è Vanthvyō (il Pastore), il Datore e protettore del gregge. Il mio terzo nome è Ava-tainyō, il Forte che tutto pervade. Il mio quarto nome è Aša Vahišta, la perfetta santità, l'ordine e la rettitudine, la verità assoluta. Il mio quinto nome è Vispa Vohu Mazdadhātā, tutte le cose buone create da Mazdā, che discendono da Aša Cithra (Santo Principio). Il mio sesto nome è Xratuš, intelletto e divina saggezza. Il mio settimo nome è Xratumāo, colui che ha comprensione, che è posseduto dalla divina saggezza diffusa su tutto il creato. Il mio ottavo nome è Cištiš, conoscenza, divina intelligenza ricolma di conoscenza. Il mio nono nome è Cistivāo, possessore della divina intelligenza. Il mio decimo nome è Spānō, prosperità e progresso. Il mio undecimo nome è Spananghauhao, colui che produce prosperità. Il mio dodicesimo nome è Ahura, il Signore creatore della vita. Il mio tredicesimo nome è Sevišto, il più benefico. Il mio quattordicesimo nome è Vīdhvaēštvō, colui in cui non c'è danno. Il mio quindicesimo nome è Avanemna, l'inconquistabile. Il mio sedicesimo nome è Hāta Marēniš, colui che conta le azioni dei mortali. Il mio diciassettesimo nome è Vispa Hišas, l'onniveggente. Il mio diciottesimo nome è Baēšazayā, colui che risana o dona buona salute. Il mio diciannovesimo nome è Dātō, il creatore. Il mio ventesimo nome è Mazdā, l'onnisciente, colui che crea con il pensiero.»