L'acido ipofosforoso, noto anche col nome acido fosfinico, è un ossiacido e un potente agente riducente. È un composto incolore con una bassa temperatura di fusione. È solubile in acqua, diossano e alcoli. La formula molecolare dell'acido ipofosforoso è H3PO2 che, in maniera più descrittiva, si presenta come HOP(O)H2. Questa rappresentazione ne mette in luce il carattere di acido monoprotico.
I sali che derivano da questo acido sono detti ipofosfiti.
HOP(O)H2 esiste in equilibrio con il tautomero HP(OH)2.
Preparazione e disponibilità
La preparazione industriale dell'acido è costituita da due processi.
Gli ipofosfiti dei metalli alcalini e alcalini terrosi provengono dal trattamento con fosforo bianco con una soluzione acquosa (ad alta temperatura) di un appropriato idrossido (es: Ca(OH)2).
L'acido può essere preparato con la reazione fra un acido forte e questi ipofosfiti.
In alternativa, H3PO2 può formarsi con una ossidazione della fosfina con iodio in acqua.
Usi
L'acido ipofosforoso è usato nell'industria farmaceutica, nei trattamenti delle acque, nel recupero di metalli preziosi o non-ferrosi. In chimica organica è conosciuto per il suo uso nella riduzione dei sali di diazonio, tramite la reazione di Sandmeyer.
Derivati inorganici e organici
Si conoscono numerosi derivati nei quali i due idrogeni direttamente legati al fosforo sono sostituiti da gruppi organici. Questi derivati sono noti come acidi fosfinici e i loro sali come fosfinati.
L'acido ipofosforoso può a volte formare complessi metallici. Uno di questi è Ni(O2PH2)2.
Note
- ^ scheda dell'acido ipofosforoso su IFA-GESTIS
- ^ Smaltire in accordo alle leggi vigenti.
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