Il nome genericoAbies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola grecaἄβιος, ovvero "longevo".[2] Il nome specificosquamata è riferito alla corteccia rugosa e a placche.[3]
Descrizione
Portamento
È una conifera sempreverde di taglia media che può raggiungere i 40 metri d'altezza con un diametro del tronco fino a 2 m, a chioma conica, e i rami del primo ordine che si sviluppano orizzontalmente, i più bassi in maniera pendente, mentre quelli del secondo ordine sono ascendenti. I virgulti sono di color rossastro scuro, o marrone purpureo, prevalentemente lisci.[3]
Foglie
Le foglie sono aghi lunghi 1,5-2,5 cm, color verde argentato superiormente, e con due larghe bande bianco-argentate di stomi inferiormente, con punte acute o ottuse; sono arrangiati a spirale, rigidi, disposti in due serie a pettine. Le gemme sono arrotondate e ovoidali, ricoperte di resina bianca.[3]
Sono coni eretti cilindrici-ovoidali, con corto peduncolo, lunghi 5-7 cm e larghi circa 3-4 cm , di colore blu-viola da giovani, marroni-viola da maturi; le scaglie, flabellate-cuneate, sono larghe 1,5 cm., lisce e puberulenti. Le brattee, oblunghe-spatolate, sono lunghe 1,5-1,8 cm.[3]
Corteccia
La corteccia del fusto, liscia da giovane e purpurea, si sfoglia come nelle specie del genere Betula; negli alberi anziani si spacca in placche di color marrone-arancione.[3]
L'areale di alta quota non permette lo sfruttamento economico del suo legno. La sua coltivazione è rara in orticoltura, rimanendo confinata a pochi orti botanici.[3]
Conservazione
Lo sfruttamento di questa specie nel passato ha provocato una riduzione della popolazione di circa il 30 % negli ultimi 150 anni; per questo motivo viene classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.[1]
Note
^abcd(EN) Farjon, A., Li, J.-y., li, N., Li, Y., Carter, G., Katsuki, T., Liao, W., Luscombe, D, Qin, H.-n., Rao, L.-b., Rushforth, K., Yang, Y., Yu, S., Xiang, Q. & Zhang, D 2011., Abies squamata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato l'8 aprile 2019.